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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De amicitia, 9
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originale
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[9] Tu autem, Fanni, quod mihi tantum tribui dicis quantum ego nec adgnosco nec postulo, facis amice; sed, ut mihi videris, non recte iudicas de Catone; aut enim nemo, quod quidem magis credo, aut si quisquam, ille sapiens fuit. Quo modo, ut alia omittam, mortem filii tulit! memineram Paulum, videram Galum, sed hi in pueris, Cato in perfecto et spectato viro.
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traduzione
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9 Quanto a te, Farinio, quando dici che mi attribuiscono meriti che non mi riconosco n? pretendo di avere, ti comporti da amico, ma, a mio parere, sbagli nel giudicare Catone: infatti o nessuno ? mai stato saggio - come credo pi? probabile - o, se ve n'? stato uno, quello fu Catone. Come ha saputo affrontare la morte del figlio, per tralasciare il resto! Mi ricordavo di Emilio Paolo, avevo visto Galo: ma essi persero dei figli in tenera et?, Catone perse un uomo maturo e affermato.
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